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Il dati più importanti della settimana saranno quelli del rapporto sull’inflazione con l’IPC degli Stati Uniti relativo al mese di novembre. Per quanto tempo potrà resistere l’economia degli Stati Uniti prima che la Fed prenda delle contromisure? Le banche centrali sono al centro dell’attenzione, ma non ci sarà da aspettarsi ancora nessun aumento dei tassi da parte della Bank of Canada o della Reserve Bank of Australia. C’è ancora del lavoro da fare.

I dati sull’IPC degli USA: la parola “transitoria” eliminata – l’inflazione è destinata a restare?

Sul fronte dei dati, questa settimana vengono pubblicate le statistiche sull’IPC degli Stati Uniti per novembre. Le cifre di venerdì ci daranno un aggiornamento sull’attuale situazione dell’inflazione. La Fed ha rimosso la parola “transitoria” per descrivere il continuo aumento dei prezzi. L’unica dubbio è: fino a dove potranno arrivare?

I dati di ottobre potrebbero darci qualche indizio su cosa aspettarsi: i prezzi non fanno altro che salire. La crescita dell’indice dei prezzi al consumo ha segnato un brillante 6,2% ad ottobre, con un aumento dello 0,9% su base mensile, il più alto tasso dal dicembre 1990.

Si potrebbe pensare che questo dato sarà sufficiente a stimolare la Fed all’azione, in particolare se si considera anche la tenuta del mercato del lavoro statunitense. Le richieste di disoccupazione sono infatti ai minimi dal 1969. Ci sono molti posti vacanti, ma chi li occuperà?

Il presidente della Fed Jerome Powell ha avuto un’occasione d’oro cercando di riportare l’economia americana sulla strada giusta dopo la pandemia. È ancora lui a capo della Fed, dopo la sua riconferma da parte del presidente Biden all’inizio di novembre.

Nelle sue recenti dichiarazioni, Powell ha affermato che la Fed aumenterà il ritmo del suo programma di riduzione del Quantitative Easing. I mercati si aspettano un aumento dei tassi il prima possibile. Ma con il rallentamento della crescita del PIL negli Stati Uniti, la Federal Reserve si trova tra l’incudine e il martello. Dovrà inasprire la politica, ma farlo durante una fase di decrescita non offre prospettive particolarmente buone per l’economia degli Stati Uniti d’America.

E anche in questo caso, l’inflazione sembra destinata a restare. Vediamo cosa mostrerà il rapporto sull’IPC di venerdì.

Aumento dei tassi in vista da parte della Bank of Canada (ma non subito)

Negli ultimi due mesi sono trapelate nei mercati le voci di un rialzo dei tassi da parte della Bank of Canada; il governatore Tiff Macklem ha affermato che questo momento “si sta avvicinando”. Tuttavia, potrebbe non essere così presto come si potrebbe pensare.

“Per quanto riguarda il tasso di interesse, la nostra indicazione è stata chiara: non alzeremo i tassi di interesse fino a quando il rallentamento dell’economia non sarà assorbito. Non ci siamo ancora, ma ci stiamo avvicinando”, ha scritto Macklem in un editoriale per il quotidiano Financial Times a metà novembre.

Mentre la Fed potrebbe abbandonare le velleità sulla transitorietà, la Bank of Canada sembra essere felice di seguirle. Questo nonostante la tacita accettazione che i rischi legati all’inflazione siano permanenti. Dopotutto, la carenza di manodopera, i problemi alle forniture e l’aumento dei costi dell’energia rappresentano un pericoloso mix economico.

Ma mentre Macklem ha suggerito che i tassi potrebbero essere aumentati, i commenti all’agenzia Reuters da parte di Lawrence Schmerbi, uno dei suoi rappresentanti alla Bank of Canada, hanno fatto un po’ di chiarezza sulle tempistiche.

“C’è molta incertezza sui tempi della chiusura dell’output gap, quindi bisognerà stare attenti a non dare per scontato che avverrà necessariamente nel secondo trimestre. Si tratta di un intervallo di sei mesi: questa è la nostra migliore stima”, ha dichiarato.

L’obiettivo di inflazione della Bank of Canada è del 2%, ma i dati più recenti mostrano che l’inflazione sta andando ben oltre. Stando ai dati più aggiornati disponibili, ad ottobre il tasso di inflazione è salito al 4,7% dal 4,4% precedente. L’intervallo di controllo della banca, compreso tra l’1% e il 3%, è messo a dura prova.

Scotiabank ritiene che nei prossimi anni saranno necessari almeno otto aumenti di 200 punti base per domare questa inflazione rovente. Sappiamo che la banca STA pianificando di aumentare i tassi e sappiamo all’incirca quando. Ora si tratta solo di aspettare, a meno che la variante Omicron del COVID-19 non determini un altro lockdown.

Mercoledì la Bank of Canada ha reso noto il suo rendiconto sui tassi di dicembre.

Nessun aumento dei tassi nemmeno per la Reserve Bank of Australia

L’attuale tasso di cambio della Reserve Bank of Australia è dello 0,1% ed è fermo a quel minimo storico ormai da un po’ di tempo. Sembra che resterà così ancora.

Nonostante l’inflazione in aumento, Philip Marlowe, governatore della Reserve Bank of Australia, afferma che non è il momento giusto per iniziare a pensare a qualsiasi cambiamento dei tassi.

Lowe ha affermato che “gli ultimi dati e le ultime previsioni non garantiscono un aumento del tasso di cassa nel 2022”. “L’economia e l’inflazione dovrebbero risultare molto diverse rispetto alle nostre previsioni affinché il Consiglio prenda in considerazione un aumento dei tassi di interesse il prossimo anno”.

Sembra che il momento in cui la Reserve Bank of Australia prenderà questa decisione sarà nel 2024.

L’inflazione core ha raggiunto il 2,1% nel terzo trimestre, in linea con la fascia target del 2-3% prevista dalla Reserve Bank of Australia. Questa è anche la prima volta che l’inflazione core raggiunge quel livello da sei anni a questa parte.

Le circostanze in Australia sono diverse da quelle di altre economie avanzate come gli Stati Uniti. La partecipazione attiva al mercato del lavoro sta raggiungendo livelli record. I sistemi di determinazione dei salari messi in atto sembrano portare a incrementi ben ripartiti, anziché a differenze salariali ampie.

“Ci aspettiamo che la ripresa continui e che il tasso di disoccupazione diminuisca, per raggiungere il 4% entro la fine del 2023”, ha dichiarato Lowe. “È quindi possibile che si continuino a compiere progressi più rapidi del previsto verso il raggiungimento dell’obiettivo di inflazione. In tal caso, potrebbe essere il caso di alzare il tasso di cassa prima del 2024”.

Ci sarà da aspettarsi qualcosa di simile durante la prossima dichiarazione della Reserve Bank of Australia di martedì mattina.

I principali dati economici

Date  Time (GMT))  Asset  Event 
Tue 07-Dec  Tentative  CNY  Trade Balance 
  3:30am  AUD  Cash Rate 
    AUD  RBA Rate Statement 
  10:00am  EUR  ZEW Economic Sentiment 
    EUR  German ZEW Economic Sentiment 
  3:00pm  CAD  Ivey PMI 
Wed 08-Dec  3:00pm  CAD  BOC Rate Statement 
    CAD  Overnight Rate 
    USD  JOLTS Job Openings 
  3:30pm  USD  Crude Oil Inventories 
  Tentative  CAD  BOC Press Conference 
  6:01pm  USD  10-y Bond Auction 
Thu 09-Dec  1:30pm  USD  Unemployment Claims 
  6:01pm  USD  30-y Bond Auction 
Fri 10-Dec  1:30pm  USD  CPI m/m 
    USD  Core CPI m/m 
  3:00pm  USD  Prelim UoM Consumer Sentiment 

 

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